mercoledì 6 agosto 2014

"I Guardiani della notte": tra opinione e dato di fatto

Qualche tempo fa, passeggiando tra gli scaffali della Feltrinelli di Galleria Alberto Sordi, noto un libro dalla copertina interessante: leggo il titolo, l'autore e la didascalia
"La saga fantasy di culto della nuova Russia".
Al che il mio interesse sale notevolmente in quanto non ho mai letto opere di autori russi e sono curioso di leggere in primis un autore che non conosco, e successivamente di scoprire se lo stile in Russia si differenzia molto da quello più occidentale.
Tutto potevo aspettarmi da "I Guardiani della notte", saga fantasy, fuorché un libro nel quale i giudizi li devo dare io. Per spiegare questo fatto vorrei riportare gli incipit dei tre libri ("I Guardiani del giorno" e "I Guardiani del crepuscolo"):
- "Si autorizza la diffusione del presente testo a sostegno della causa della Luce"
                                                                               - La Guardia della Notte
  "Si autorizza la diffusione del presente testo a sostegno della causa delle Tenebre"
                                                                                     - La Guardia del Giorno

- "Si diffida dal diffondere il presente testo che discredita l'operato della Luce"
                                                                            - La Guardia della Notte
  "Si diffida dal diffondere il presente testo che discredita l'operato delle Tenebre"
                                                                                  - La Guardia del Giorno

- "Il testo che segue non assume alcuna rilevanza per la causa della Luce"
                                                                      - La Guardia della Notte
  "Il testo che segue non assume alcuna rilevanza per la causa delle Tenebre"
                                                                            - La Guardia del Giorno

Questa doppia interpretazione dei fatti, delle scelte che compiono i personaggi è sempre presente. L'autore non prova mai a convincere che l'operato della Luce, i "buoni", sia giusto o che le Tenebre facciano per forza del "male". Mi ricorda molto la teoria dello Yin e lo Yang, che viene quasi citata in un passo nel quale viene specificato che alcuni della Luce possono non interessarsi a fare del bene quanto alcuni delle Tenebre possono essere stimati dottori che salvano vite tutti i giorni.

Allora cosa distingue l'una dall'altra?

Gli uomini. Questo è dato dal fatto che i protagonisti di queste due fazioni, Luce e Tenebre, sono "Altri", ossia persone dotate di poteri magici: nella luce sono maghi e maghe; nelle Tenebre militano streghe, stregoni, vampiri e mutantropi. La differenza, dunque, tra le due parti è che chi fa parte della Luce mette in campo le proprie abilità per salvaguardare il genere umano; le Tenebre, invece, sono disinteressati delle questioni degli uomini in quanto vogliono soltanto un tornaconto personale, senza preoccuparsi di chi possa rimetterci.

I libri sono raccontarti quasi nella totalità visti dagli occhi di Anton Gorodeckij, Altro della Luce, attraverso le sue paure, i suoi timori, fino a mettere in dubbio tutto ciò che l'aveva spinto a lottare per la Luce.

Ricco di suspence e colpi di scena, è un libro che mi ha affascinato tantissimo con le molte descrizioni dei luoghi che il protagonista attraversa, da Mosca a Praga.
Consiglio il libro soprattutto a chi piace il genere fantasy e vuole cambiare un po' dalle solite ambientazioni medievali.

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